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Detergenti probiotici

  • 26/02/2014 12:25:48
  • In: News

La mia opinione

A luglio 2011 vi ho presentato la mia opinione in merito ai microrganismi
effettivi (vedi news del 30/08/2011) ed oggi ritorno sull’argomento.
Comincia a diffondersi anche nelle case l’utilizzo dei detergenti
probiotici.
In parole povere è come se per pulire casa utilizzassimo un
detergente a base di yogurt con minuscoli esseri viventi che si
nutrono di sporco eliminandolo dalle superfici.
Per pulire quindi non usiamo più sostanze chimiche ma microrganismi buoni (effettivi)
che si occupano di “mangiare” lo sporco.
Sebbene il sistema sia sulla carta sicuro e prometta piccoli miracoli, continuo a nutrire dei
seri dubbi, non tanto sull’efficacia del prodotto quanto, su eventuali effetti collaterali.
In primo lungo per mentalità sono sempre stato portato a pulire le superfici asportando lo
sporco in modo che i batteri pericolosi (patogeni) non trovassero cibo e fossero costretti
a perire naturalmente.
In sostanza le superfici dovevano quindi presentare una carica batteria molto bassa.
Oggi mi si chiede invece di aumentare la carica batteria per avere una pulizia maggiore e
più duratura.
I batteri buoni in pratica vivendo sulle superfici trattate ostacolerebbero la vita di quelli
cattivi con effetti benefici.
Questo aspetto è quello che mi spaventa maggiormente e quindi sono piuttosto restio ad
abbracciare la teoria di Teruo Higa.
Teoria interessante ma, al momento, non pienamente comprovata scientificamente.
Nonostante tutte le confortanti assicurazioni, continuo ad avere timore di distribuire su un
tavolo dove dovrà giocare un bambino dei microrganismi vivi.
Preferirei evitare di pulire un ospedale con dei batteri buoni.
E se facessero “amicizia “ con i batteri cattivi?
E se si sviluppassero nuovi ceppi pericolosi per l’uomo?
Manipolare a nostro beneficio la natura potrebbe avere risvolti assolutamente
imprevedibili nel lungo periodo.
Ci sono poi anche altri aspetti pratici da considerare.
Utilizzando i detergenti tradizionali si possono effettuare dei controlli veloci e piuttosto
precisi sul grado di pulizia delle superfici utilizzando i bioluminometri. Questi apparecchi
non fanno altro che misurare la quantità di microrganismi presenti su una superficie. Se
però aumento la carica batteria lo strumento non è più attendibile perché considererà
sporca la superficie. Per fare dei controlli sarò obbligato ad utilizzare i tamponi (sistema
lungo e costoso). Specialmente nei settori alimentari ed ospedalieri potrei andare
incontro a spiacevoli sorprese. Andrei quindi piuttosto cauto nell’utilizzo di questi
detergenti “vivi” almeno fino a quando non avremo maggiori certezze.
Sebbene condivida appieno la voglia di un mondo meno inquinato vorrei poterlo fare
senza incognite.
Per cominciare potremmo tutti ridurre l’utilizzo inutile di un sacco di detergenti propinatici
dalla pubblicità e ritornare ai vecchi rimedi (almeno dove è possibile).
Nelle nostre case non abbiamo bisogno di super sgrassatori, detergenti super attivi
contro lo sporco di origine stellare, disinfettanti antimicotici ad effetto barriera risolutivo su
ceppi patogeni gram positivi ......
Nelle nostre case possiamo pulire tutto e bene con un pezzo di sapone di marsiglia (per
tutte le pulizie) e aceto bianco (contro il calcare). I disinfettanti in casa sono di solito inutili
ed altamente inquinanti. Evitiamo di usare per le pulizie prodotti con esalazioni irritanti
come ammoniaca e candeggina che inoltre hanno un effetto pulente praticamente nullo.
Usiamo di più e meglio le microfibre. Teniamo eventualmente un prodotto particolare per i
casi eccezionali, ma nulla di più. Non c’è alcun bisogno di trasformare la nostra casa in
una sala operatoria come siamo spinti a fare dalla pubblicità.
La carica batterica naturalmente presente nelle nostre abitazioni non può certo crearci
dei problemi, naturalmente a patto di non vivere in un tugurio malsano, umido e
maleodorante. Certo non possiamo fare a meno di usare i detergenti per lavatrice o per
lavastoviglie ma possiamo fare attenzione ai dosaggi per non abusarne inutilmente,
ottenendo anche un notevole risparmio. Se poi vogliamo fare di più possiamo sempre
scegliere i prodotti ECO. Attenzione però, non basta che questi prodotti siano acquistati
in negozi particolari, non basta che abbiano una etichetta accattivante né un nome
confortante. Non basta che si chiamino Eco Detergente, Bio Pulente, Natura Solvente e
altri nomi altisonanti. Scegliamo dei prodotti che abbiano alle spalle una certificazione
che garantisca la loro qualità ed il rispetto della natura. Due delle principali certificazioni
in Italia oggi sono:    


Diffidate di prodotti venduti per ecologici ma privi di certificazioni ufficiali. Il rischio è
spendere molto di più, inquinando allo stesso modo.



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