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Candeggina ottimo disinfettante

  • 19/05/2022 08:14:46
  • In: News

Durante i nostri corsi di aggiornamento continuiamo a sostenere la nostra tesi che la candeggina non è un disinfettante sicuro ma vorremmo anche spiegare la nostra posizione.
Molti ci accusano di fare queste affermazioni perchè con la candeggina non guadagnamo nulla, cosa anche vera visto il costo ridicolo del prodotto, ma le realtà è molto più complessa.
Ci sono molte credenza sbagliate sull'utilità della candeggina sia come disinfettante che come detergente.
Per prima cosa non possiamo considerare la candeggina un disinfettante in quanto per legge non è un PMC e quindi se parliamo di disinfezione non la possiamo usare.
Ma a parte questo ci sono altri 3 punti molto importanti da considerare.
La normale candeggina è una miscela di acqua e cloro non stabilizzato che presenta due problemi:

- E’ sensibile al calore, temperature elevate nel periodo estivo portano alla decomposizione del cloro attivo e quindi la candeggina diventa acqua fresca. Un segno evidente della decomposizione è il rigonfiamento della bottiglia.
Non è stabile nel tempo, la candeggina non essendo stabilizzata si deteriora con il tempo, più tempo passa dalla data di produzione e minore è la sua efficacia. Possiamo dire che una buona efficacia sia ha entro i sei masi dalla data di produzione a patto che le condizioni di stoccaggio non siano critiche (temperature elevate). Risulta evidente che la candeggina non deve essere stoccata vicino a fonti di calore (termosifoni, convettori, gneratori di calore, ecc)





- E' sensibile alla luce. Un tempo la candeggina era confezionata in classiche bottiglie di plastica trasparenti. Purtroppo bastava una settimana di sposizione alla luce solare per deteriorare il prodotto. Infatto oggi la troviamo solo in bottiglie di plastica bianche che non permettono il passaggio della luce e quindi proteggono il prodotto.





Ma veniamo al problema principale, il dosaggio.
Ora, per ottenere una efficace disinfezione dobbiamo rispettare alcune regole fondamentali.
a) superfici pulite
b) dosaggio sufficiente del prodotto
c) tempo di contatto

Proprio sul dosaggio casca l’asino.
Già perché per un dosaggio efficace bisogna partire dal conoscere la percentuale di cloro attivo presente nel prodotto.
Recita un articolo del Ministero della Salute relativo alla disinfezione con cloro.  “La percentuale di cloro attivo in grado di eliminare il virus senza provocare irritazioni dell'apparato respiratorio è lo 0,1% in cloro attivo per la maggior parte delle superfici. Anche per la disinfezione dei pavimenti si possono usare prodotti a base di cloro attivo.”
Detto questa basta sapere quanto cloro attivo è presente nella candeggina per arrivare ad un dosaggio efficace.
Quindi prendiamo una bottiglia di candeggina e leggiamo che il contenuto in cloro è inferiore al 5%. Già ma quanto inferiore? il 3% il 2% o lo 0,50%.
Ma se la concentrazione fosse dello 0,05% di cloro quanta candeggina dovremmo utilizzare in un litro di acqua per ottenere il fatidico 0,1% di concentrazione consigliata?
Ma ammettiamo anche di sapere che la nostra candeggina ha un contenuto in cloro del 3% alla data di produzione.
Non essendo stabilizzata e quindi soggetta a variazioni a che ci serve questo dato?
Se è stata prodotta a maggio 2020 e noi la stiamo utilizzando a ottobre 2020 è ancora in buono stato di conservazione ed in grado di fare il suo dovere visto che ha passato un’estate torrida?
Perché se non raggiungiamo il dosaggio minimo richiesto è assolutamente inutile utilizzarla.
Purtroppo questi problemi il sito del Ministero della Salute non li menziona come non fa menzione del problema della concentrezione del cloro attivo nella candeggina**
Rcordiamo infine che:
- La candeggina non ha alcun potere pulente ma è uno sbincante ottico quindi non pulisce ma sbianca lo sporco dandoci l’impressione di avere pulito.
- Il cloro è terribilmente inquinante sebbene sia al tempo stesso un fantastico disinfettante (leggi articolo)
- Respirare i vapori può creare problemi gravi agli asmatici (leggi articolo)

NON SI PUO' USARE NEGLI AMBIENTI PUBBLICI
A vietarne l'uso come normale detergente negli ambienti pubblici entra in ballo la normativa CAM.
La candeggina non può essere utilizzata nelle pulizie giornaliere degli enti pubblici.
Può invece essere utilizzata per smacchiatura e candeggio del bucato.
Attenzione, smacchiatura e candeggio e non lavaggio di stracci e mop, perchè la candeggina non lava ma sbianca come già citato in precedenza.

NON FACCIAMO CONFUSIONE
La candeggina viene spesso chaimata anche varechina, conegrina o amuchina.
Ma attenzione l'Amuchina è un prodotto del tutto diverso in quanto è un disinfettante PMC a base di cloro stabilizzato e prodotto dalla Angelini Pharma.

AVVERTENZE

La candeggina ma va mai utilizzata in abbinamanto con altri prodotti di nessun genere e tipo.
Pericolosa la miscela candeggina e ammoniaca.
Letale usare candeggina abbinata a prodotti acidi (ad esempio acido muriatico contenuto in molti disincrostanti per WC)
Assolutamente unutile aggiungere candeggina al detersivo per i piatti per disinfettarli, i due prodotti sono incompatibili.

Insomma nessun miscuglio.





*Dal sito del ministero della salute.
SUPERFICI  E PAVIMENTI
Per disinfettare superfici come ad esempio tavoli, scrivanie, maniglie delle porte, delle finestre, cellulari, tablet, computer, interruttori della luce, etc, soggette ad essere toccate direttamente e anche da più persone, si possono utilizzare sia disinfettanti a base alcolica sia prodotti a base di cloro (es. l’ipoclorito di sodio). 
La percentuale di cloro attivo in grado di eliminare il virus senza provocare irritazioni dell'apparato respiratorio è lo 0,1% in cloro attivo per la maggior parte delle superfici.
Anche per la disinfezione dei pavimenti si possono usare prodotti a base di cloro attivo. Si consiglia in particolare prima della detersione di passarli con un panno umidito con acqua e sapone per una prima rimozione dello sporco più superficiale. 
Vediamo nel dettaglio le giuste diluizioni dei prodotti.
Prodotti a base di cloro: come arrivare alla diluizione dello 0,1% in cloro attivo
Tra i prodotti a base di cloro attivo utili per eliminare il virus c’è la comune candeggina, o varechina, che in commercio si trova al 5-10%** di contenuto di cloro.
Dobbiamo quindi leggere bene l'etichetta del prodotto e poi diluirlo in acqua nella giusta misura. Ecco degli esempi.    
Se utilizziamo un prodotto con cloro al 5% per ottenere la giusta percentuale di 0,1% di cloro attivo bisogna diluirlo cosi:
100 ml di prodotto (al 5%)  in 4900 millilitri di acqua
    oppure
50 ml di prodotto (al 5%) in 2450 millilitri di acqua





** Per normativa di legge la candeggina in commercio deve avere un contenuto in cloro inferiore al 5%. Quindi dall'etichetta non siamo in gradodi risalire con precisione al contenuto in cloro attivo presente al momento dell'imbottigliamento.

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