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Linee guida sulla disinfezione

  • 10/03/2021 09:03:13
  • In: News

L’ennesima domanda di un cliente ci spinge a prendere nuovamente in mano un problema già affrontato in passato e che mette in luce tutta la confusione in merito all’utilizzo dei disinfettanti ed alla loro concentrazione. 
In merito a questo bisogna dire che il documento unico a cui far e riferimento è il DGPRE 0005443 del 22/02/2020 dove vengono chiaramente indicate le caratteristiche, i principi attivi e la concentrazione a cui devono essere impiegati  nella lotta al CORONAVIRUS.

Alle pagine 5 e 6 si comincia con una prima netta distinzione tra ambienti sanitari e ambienti non sanitari.
Tralasciamo gli ambienti sanitari ed occupiamoci in particolare degli altri ambienti.
Per scuole, uffici, mezzi pubblici ecc. il documento indica che le superfici dove vi abbiano soggiornato casi confermati di COVID-19 debbano essere prima puliti a fondo con detergenti comuni prima di essere nuovamente utilizzati. Dovranno poi essere decontaminati (disinfettati o sanificati) con prodotti a base cloro (0,1%) oppure con prodotti a base alcool (70%) nel caso in cui le superfici siano sensibili al cloro.
Gli operatori dovranno indossare mascherine FFP2 o FFP3 ed opportuni camici e tutti i DPI indispensabili.
Qui sorge un primo problema: come facciamo a sapere a priori che abbiamo avuto casi confermati di COVID-19? Per stare dalla parte della ragione dobbiamo a rigor di logica pensare che le superfici siano potenzialmente infette ad agire quindi di conseguenza.
Il documento però non ci da indicazioni in merito alla concentrazione del prodotto in uso, ma ci indica solamente la concentrazione finale del principio attivo. Dice infatti che dobbiamo utilizzare prodotti con una concentrazione in cloro attivo dello  0,1%. Ora cerchiamo di capire come diluire il disinfettante per avere questa concentrazione di principio attivo.
Se utilizziamo un prodotto contenente una percentuale di cloro attivo del 10% dovremmo diluirlo con 100 parti di acqua. Quindi con 1 litro di prodotto possiamo ottenere 100 litri di soluzione disinfettante allo 0,1% di principio attivo.

Ma se il nostro prodotto contiene il 4,5% di cloro? La concentrazione del prodotto disinfettante è più bassa quindi dovremo usarne di più. Il calcolo da eseguire è 0.1 x 100 : 4,5 = 2.2% ( dove 0.1 è la concentrazione finale in cloro, e 4,5 è la percentuale del principio attivo nel disinfettante che utilizziamo).Dovremo dunque preparare una soluzione al 2,2 % di prodotto e cioè 22 grammi in un litro oppure, se del caso, 220 grammi di prodotto in 10 litri
 
Chiaramente minore sarà la concentrazione di cloro nel prodotto disinfettante, maggiore sarà la quantità di prodotto da utilizzare. Quindi se il nostro disinfettante ha una concentrazione in cloro attivo del 2,6%, in base allo stesso calcolo ( 0,1 x 100 : 2,6 = 3,85%) dovremo aumentare ancora la quantità di prodotto in acqua fino a 385 grammi in 10 litri  
 
Spesso nei prodotti a base cloro troviamo un dosaggio in ppm (parti per milione). 

E’ un dosaggio prettamente tecnico, che siamo poco avvezzi ad utilizzare. In realtà questo valore è strettamente legato alla percentuale di principio attivo.

I ppm corrispondono a mg (milligrammi) di principio attivo ogni litro di soluzione preparata (mg/L)

Riprendendo quanto richiesto dalla circolare, e cioè la necessità di avere almeno 0,1% di principio attivo possiamo risalire ai ppm di tale soluzione

0,1 g di principio attivo in 100 grammi di soluzione ( 0,1%), equivale
 
1 grammo (1000 mg ) in 1000 grammi (1 litro)  di soluzione e dunque 1000mg/litro = 1000 ppm
 
Il calcolo è un po' complicato ma la realtà è più semplice; ricordiamoci sempre che va riferito al principio attivo puro
 
0,1 % = 1000 ppm
 
0,2 % = 2000 ppm
 
0,5 % = 5000 ppm
 
Naturalmente i prodotti a base cloro non sono sempre applicabili su tutte le superfici.
Quindi dove non utilizzabili ricorreremo a prodotti a base alcolica (almeno al 70% di alcool).
In questo caso nasce un problema tecnico di interpretazione. 
L’alcool è arrivato a costi altissimi durante il primo lockdown, quindi molti hanno usato una tecnica molto comune per esprimere il contenuto alcolico.
Come sappiamo l’alcool ha un peso specifico molto più basso dell’acqua circa 0,789
Il che vuole dire che un litro di prodotto deve contenere circa 0,8 litri di alcool.
Posso pero fare una furbata: su 1 kg  di prodotto mettere 700 cc. di alcool.Ottengo sulla carta un prodotto all’70% di alcol ma in realtà non è vero. Infatti utilizzo due diverse unità di misura:
per l’acqua il peso e per l’alcool il volume.
700 cc di alcool però pesano solo 560 gr. quindi in  1000 grammi di prodotto abbiamo solo 560 gr. di alcool e la precentuale alcolica non rispetta le linee guida ma il costo del prodotto e sensibilmente più basso.
Quando vediamo in etichetta contenuto alcolico 70% dobbiamo andare a vedere come viene calcolato e cercare.v/v valore espresso in volume su volume (rispetta le linee guida)

p/v valore spresso in peso su volume (rispetta le linee guida)
v/p valore espresso volume su peso (non rispetta le linee guida)

La corretta indicazione del contenuto alcolico deve quindi essere    
70% v/v    oppure     70% v/p

Non fidiamoci della sola scritta contenuto alcolico 70%.
Possiamo infine utilizzare per la disinfezione anche altri prodotti che non contengano ne cloro ne alcool. In questo caso dobbiamo allora cercare l’indicazione antivirale in etichetta o su scheda tecnica del prodotto che vogliamo utilizzare per la sanificazione.

Ringraziamo il Dott. Fabio Severi della Firma chimica che ha collaborato con noi nella stesura dell'articolo.

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