BATTERI RESITENTI
- 26/06/2024 15:43:00
- In: News
Salvo Sottile nella trasmissione FarWest indaga su quella che viene definita la "pandemia silenziosa", ovvero l'antibiotico-resistenza, un fenomeno che in Italia causa ogni anno migliaia di morti.
Il dato è tra i peggiori in Europa.
Le testimonianze dei maggiori esperti in materia, e le storie di chi, a seguito di una infezione antibiotico resistente magari contratta in ospedale, si trova oggi a versare in condizioni di grave disabilità.
All’inizio del servizio viene intervistato una giovane donna che ha perso la figlia nata prematura a cusa della contrazione di un batterio in ospedale (citrobacter* koseri**).
Quello che purtroppo il servizio non chiarisce è da dove possiamo contrarre questi batteri.
Certamente da ferri chirurgici ed in sala operatoria e quindi su ferite aperte.
Ma questi batteri circolano anche nei reparti?
Possiamo contrarli toccando la maniglia di un bagno non proprio pulito?
Oppure dal comodino in una stanza di degenza?
O magari al pronto soccorso dove ci siamo recati per curare una caduta?
Perché allora in questi casi dobbiamo dare anche la colpa al servizio di pulizia non sempre efficace.
Purtroppo a vedere le condizioni delle attrezzature degli addetti alle pulizie e nel vederli lavorare si capisce chiaramente che alle spalle non c’è alcuna formazione specifica.
Quindi questa diffusione di batteri resistenti agli antibiotici potrebbe, anche se indirettamente, essere imputata anche ad una cattiva gestione del servizio di pulizia?
Cioè potrebbero anche diventare resistenti ai disinfettanti se utilizzati maldestramente.
In realtà noi normalmente utilizziamo male i disinfettanti senza rispettare dosaggi e tempi di contatto.
Se usiamo una dose inferiore a quanto indicato e senza rispettare i tempi di contatto questi batteri potrebbero abituarsi ai disinfettanti?
Non farebbero altro che allinearsi a quanto veniva fatto in passato da re e imperatori che assumevano piccole quantità di veleno ogni giorno per abituarsi e resistere ad eventuali tentativi di avvelenamento.
Sarebbe interessante che FarWest potesse fare un servizio anche in questo senso.
Vedi il servizio completo a partire dal minuto 58
*CITROBACTER
Al genere Citrobacter appartengono batteri che si possono trovare ovunque nell'ambiente (ubiquitari), incluse le acque, e negli alimenti. Sono, inoltre, un normale componente della flora batterica intestinale. Possono causare infezioni in persone deboli (patogeni opportunisti) quali neonati (in particolare quelli prematuri), anziani e individui immunocompromessi. In questi soggetti possono causare infezioni del tratto urinario, delle vie respiratorie, delle ferite, delle ossa (osteomielite), del peritoneo, dell'endocardio, meningite e sepsi. Le tre specie principali che causano infezioni gravi nell'uomo sono C. freundii, C. koseri e C. braakii.
La maggior parte di queste infezioni sono acquisite in ospedale (infezioni nosocomiali), tuttavia, data la diffusione del batterio, ci si può infettare anche al di fuori dell'ospedale. Le più frequenti modalità di trasmissione sono:
attraverso l'ingestione di alimenti contaminati, da madre al figlio durante il parto, contatto diretto da persona a persona, contatto con superfici o oggetti contaminati.
In ambito ospedaliero la trasmissione può avvenire anche tramite:
* contatto con gli operatori sanitari, soprattutto attraverso le mani se non correttamente lavate e disinfettate
* contatto indiretto mediante oggetti o superfici contaminati (sia strumenti diagnostici che oggetti e superfici comuni)
**CITROBACTER KOSERI
Le migliori azioni di prevenzione atte a limitare le infezioni da C. koseri consistono nella messa in atto delle più comuni misure igienico-sanitarie, fra le quali rientra senza dubbio la corretta
igiene delle mani.