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Lettera aperta

  • 03/05/2022 09:04:43
  • In: News

Amo il mio lavoro che faccio praticamente dalla nascita nel lontano 1958. Già alle elementari aiutavo mio padre a caricare il furgone ed a 10 anni mi occupavo della gestione dei fornitori (ordini, pagamenti, ecc.) e dei clienti. Durante le superiori, una volta conseguita la patente di guida, andavo a lezione con il furgone carico di materiale e neI pomeriggio mi occupavo delle consegne.
Subito dopo il servizio di leva ho sostituito mio padre nella guida della nostro piccola ditta ed ho svolto questo compito fino a novembre 2021 quando raggiunto la pensione ho lasciato la guida alla mia primogenita e a suo marito.
Ho attraversato tutte le fasi del commercio, dal grande boom economico, alla  prima grande crisi economica e poi l’era COVID ed ora la guerra in Ucraina.
Guerra che mi ha coinvolto emotivamente ed economicamente. Mancano molte materie prime (carta, plastica, alluminio, ferro, ecc.) ed i prezzi salgono e scendono ogni giorno con una crescendo impressionante ed imprevedibile.
Oggi rivesto la figura di vecchio saggio che non sa che pesci pigliare, stretto nella morsa dei grandi gruppi che vorrebbero la morte del commercio per governare senza più ostacoli.
Il rischio è quello di cadere nelle mani di un solo padrone come abbiamo fatto con la Cina, alla quale abbiamo affidato le sorti dell’economia mondiale ed oggi dipendiamo da lei e dalle sue volontà, ma il peggio deve ancora arrivare.
Abbiamo enormi problemi nei trasporti i cui costi sono arrivati alle stelle, ma oltre a questo non troviamo trasportatori che possano consegnare in fasce di orari “difficili”. Tutti sono impegnati a soddisfare le richieste di Amazon che continua ad incrementare i sui fatturati a scapito di tutte le piccole aziende.
Ma torniamo al presente, i continui cambi di prezzo ci costringono a sospendere tutti i listini ed a lavorare alla giornata. Per cercare di avere la massima competitività quindi terremo aggiornati solo i prezzi sul nostro sito internet cercano di stare dietro alle variazioni di prezzo sia in salita che altrettanto in discesa.
Certo potremo venire meno alla nostra etica e cercare prezzi e prodotti più economici ma questo vorrebbe dire buttare al vento il lavoro di una vita, preferendo prodotti di qualità decisamente inferiore. Come fanno ormai molti concorrenti che cercano prodotti di importazione molto più convenienti, noi preferiamo dare lavoro alle industrie italiane, fiducia ad esse.
Questo non vuole dire che tra i nostri prodotti non ci siano articoli di importazione, ma dove ne siamo a conoscenza lo segnaliamo.
Chiediamo quindi la vostra comprensione e collaborazione per cercare di uscire da questo difficile momento e dal canto nostro cercheremo la massima competitività.
Per poter sostenere la nostra azienda, garantirle solidità e continuità dobbiamo allinearci agli aumenti, così da poterci permettere di pagare fornitori, nostri collaboratori e di investire sul nostro futuro.

Giovanni Cantello

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