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Panni svedesi?

  • 17/01/2020 15:31:38
  • In: News

Un recente articolo pubblicato su greenMe pone al centro dell'attenzione una tipologia di panni e su questo argomento abbiamo il piacere di approfondire.
I panni svedesi di cui si parla, non sono certo una novità e si conoscono fin dagli anni 70 (come recita anche l'articolo)  e sono chiamati semplicemente panni spugna. La SPONTEX e la WETTEX (vedi scheda tecnica) sono stati credo tra i primi a proporli sul mercato.
 


Oggi sono prodotti da molte aziende come ad esempio la ARIX (vedi scheda tecnica)
 

Si trovano in commercio a prezzi molto competitivi a partire da pochi centesimi e negli anni passati hanno avuto un grande successo. Tuttavia oggi sono molto poco utilizzati, surclassati da prodotti più moderni e perfomanti.
Naturalmente come recita l'articolo possono essere utilizzati al posto della carta in rotoli o dei panni in microfibra, ma sono ben altra cosa.
Dalla descrizione che ne viene fatta sembra che questi panni possano risolvere ogni problema ma in realtà sono semplicissimi panni assimilabili agli strofinacci di cotone solo molto più assorbenti. Si legge che "questi strofinacci sono altamente assorbenti e, in circa 20 centimetri per 17, riescono a contenere liquidi fino a 15 volte il proprio peso". Sicuramente vero, ma nelle pulizie è un dato abbastanza ininfluente, perchè per assorbire grosse quantità di liquidi utilizziamo altri mezzi.
Si dice poi" gli strofinacci svedesi sono più durevoli", ma gli unici panni che durano tanto a lungo sono quelli che vengono lasciati in un cassetto.
Si dice che siano privi di inchiostri, ma non si sono mai visti tessiti in cotone o cellulosa rossi, gialli, verdi, ecc. a patto di non colorarli. Forse volevano dire che i coloranti utilizzati sono naturali.
Si dice "Grazie alla loro particolare composizione e al fatto che asciugano in fretta dopo l’uso, gli strofinacci svedesi assicurano una maggiore igiene rispetto alle spugne per i piatti" e ciò vuole dire che, a differenza delle spugne non permetterebbero la proliferazione batterica. Questo  sembra proprio strano e sarebbe bene fare una prova di laboratorio per dimostrarlo con certezza. Soprattutto perchè alcune aziende produttrici dicono il contrario e sottolineano che siano costrette a trattare i loro prodotti con anti-micotici.
Allo stesso tempo non si può dire che "sono resistenti alla muffa e non producono cattivi odori " perchè anche in questo caso sembra strano visto che sia il cotone che la cellulosa tendono a marcire.
Si legge "I panni svedesi sono estremamente versatili e possono sostituire la carta assorbente usa e getta, la spugna per lavare i piatti, i panni in microfibra e gli strofinacci per pulire o asciugare" tutto vero tranne che poterli assililare ai panni in microfibra. Le microfibre grazie alla loro conformazione sono ben altra cosa in relazione alla rimozione dello sporco dalle superfici.
Veniamo infine al lavaggio, l'articolo recita "Dopo l’uso, i panni svedesi possono essere lavati a mano, sulla griglia superiore in lavastoviglie oppure in lavatrice: in questo ultimo caso, gli strofinacci resistono fino a 50 lavaggi e non rilasciano particelle inquinanti nell’ambiente, come invece avviene per i panni in microfibra. I cicli di lavaggio vanno effettuati solo con il detersivo e senza ammorbidente e gli strofinacci devono essere lasciati asciugare all’aria, non nell’asciugatrice. Altra particolarità degli strofinacci svedesi è che asciugano particolarmente in fretta. Chi possiede il microonde, può sterilizzare i panni svedesi grazie inserendoli all’interno dell’elettrodomestico quando sono ancora bagnati. Quando non sono più utilizzabili, gli strofinacci svedesi possono essere gettati nella raccolta differenziata dell’organico o direttamente nel compost." Questo passaggio relativo alla loro pulizia ci solleva molti dubbi, non riteniamo che possa portare meno problemi dei panni in microfibra al momento del lavaggio e per quanto riguarda la disinfezione nel microonde, non crediamo che questo procedimento possa bastare per ottenere risultati igienici adeguati.
Per concludere, condividiamo le motivazioni di greenMe a sostenere l'utilizzo di prodotti più 'naturali' per ottenere un mondo meno inquinato, ma in questo caso alcune affermazioni dovrebbero essere riviste poichè sembrano elevare questi panni a miracolose pozioni ecologiche.
I panni in questione in definitiva altro non sono che comunissimi panni in cellulosa e cotone e sono prodotti da molte industrie e si possono trovare in qualsiasi negozio o supermercato la cui fibra però non è in grado di rimuove lo sporco senza utilizzo di detergente. In definitiva questi panni nulla hanno da spartire con le microfibre a parte il fatto di non disperdere nell'ambiente microplastiche.
Il fatto che siano prodotti da molto tempo ma oggi poco conosciuti ed utilizzati dipende semplicemente dal fatto che le loro qualità non sono così buone e che tecnicamente sono stati superati da panni sintetici. Sui vetri sono inutilizzabili, sulle superfici lasciano troppa acqua, sullo sporco incrostato sono inefficaci. Insomma sono panni piuttosto anonimi, ottimi quando non esisteva altro sul mercato.

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