• Benvenuti sul sito cantello.it
  • Contattaci: 011 22.66.280

  • Benvenuti sul sito cantello.it
  • Contattaci: 011 22.66.280

Cerca

Resta informato

Segui le nostre sezioni News, Corsi e F.A.Q. e sarai sempre informato sulle ultime novità del settore.

Igienizzare e sanificare

  • 06/05/2025 11:37:02
  • In: News


Ci siamo già occupati in passato di indicare le differenze tra igienizzante e sanificante. Queste due parole sembrano indicare la stessaoperazione ciè identificare un prodotto in grado di pulire e di eliminare anche germi, batteri e virus. Purtroppo non è cosi perché per igienizzante si intende semplicemente un prodotto in grado di eliminare lo sporco quindi un normalissimo detersivo. Mentre per sanificante si intende un prodotto in grado di eliminare anche germi, virus e batteri quindi un disinfettante. Purtroppo la pubblicità spesso sostituisce la descrizione detersivo con igienizzante dando la falsa comunicazione che il prodotto sia in grado di eliminare anche microrganismi pericolosi.

Ecco un riepilogo chiaro delle differenze tra igienizzante e sanificante, con qualche approfondimento sui claim più correttamente utilizzabili e suggerimenti per riconoscere in etichetta un prodotto realmente biocida (tratto da ChatGPT)


1. Igienizzante

  • Funzione principale: rimuovere sporco e residui (attività detergente).

  • Inquadramento normativo: rientra nel Regolamento detergenti (Regolamento CE n. 648/2004) o, se destinato alla pelle (es. gel mani), nel Regolamento cosmetici (Regolamento CE n. 1223/2009).

  • Claim consentito: può vantare un’azione “igienizzante” solo come secondaria rispetto alla pulizia, senza alcuna riduzione garantita della carica microbica equivalente ai disinfettanti TÜV SÜD.

  • Esempi: detersivi per pavimenti, saponi liquidi, gel mani a base principalmente di tensioattivi.

2. Sanificante

  • Funzione principale: ridurre o eliminare germi, batteri e virus (attività biocida).

  • Inquadramento normativo: prodotto biocida autorizzato ai sensi del Regolamento UE n. 528/2012 (“Regolamento Biocidi”) e registrato presso il Ministero della Salute Dimensione Pulito.

  • Claim consentito: può riportare diciture quali “sanificante”, “sanitizzante” o “disinfettante” purché supportato da studi di efficacia e dal numero di registrazione ministeriale.

  • Esempi: soluzioni alcoliche al ≥ 70 %, candeggina diluita, spray a base di cloro o ammine quaternarie.

3. Disinfettante

  • Sottoinsieme di sanificante: tutti i disinfettanti sono biocidi, ma non tutti i biocidi sono necessariamente classificati disinfettanti (ci sono prodotti “sanitizzanti” in fase di revisione ma non PMC) hdg.itCertifico.

  • Efficacia tipica: distruzione di ≥ 99,9 % dei microrganismi patogeni accertati.


Perché la pubblicità inganna

Spesso viene usata la parola “igienizzante” in modo “amalgamato” con “sanificante” per far credere che un normale detersivo sia in grado di uccidere microbi pericolosi. In realtà, solo i prodotti con validazione biocida (numero di registrazione al Ministero) garantiscono un’effettiva attività antimicrobica.


Come riconoscere un vero sanificante/disinfettante

  1. Numero di registrazione: deve essere presente in etichetta (“Nr. Reg. Min. Salute …”)

  2. Elenco dei principi attivi: alcol etilico, ipoclorito di sodio, perossido di idrogeno, ammine quaternarie, ecc.

  3. Indicazioni d’uso: tempi di contatto e diluizioni precise per la neutralizzazione dei patogeni.

  4. Dichiarazioni di efficacia: norme EN (es. EN 1276 per battericida, EN 14476 per virucida).


In sintesi, quando leggi “igienizzante” su un flacone, controlla sempre che non si tratti di un semplice detergente con claim promozionale: solo un prodotto biocida autorizzato e registrato può effettivamente sanificare o disinfettare.

Leggi altri articoli in merito

<