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Toilettes nel medioevo

  • 03/02/2025 07:37:51
  • In: News



Nel Medio Evo, la vita quotidiana era segnata da profonde disuguaglianze sociali, non solo nelle condizioni di vita ma anche nell'accesso a servizi basilari come l'igiene. Mentre i nobili e i ricchi abitanti dei castelli godevano di strutture più avanzate e private per le loro necessità fisiologiche, i ceti meno abbienti erano costretti a utilizzare metodi ben più rudimentali.

Nei castelli, le latrine erano spesso situate all'esterno delle mura. Queste strutture erano dotate di un tetto che consentiva ai nobili di gettare i loro rifiuti attraverso un'apertura, senza doversi preoccupare dei cattivi odori o della sicurezza.
Questa forma di toilette rifletteva il loro status sociale; era un lusso che sottolineava la loro distanza dalla sporcizia e dalla miseria della vita quotidiana dei poveri. Ma spesso si utilizzavano come latrine anche i caminetti.
Questa situazione è ampiamente descritta anche nle libro di Giulio Guizzi "Pulizia Igienica e Sanificazione" uno degli storici più importanti del cleanig.

Al contrario, i contadini e le persone di classe inferiore non godevano di tali comodità. Per svolgere le loro necessità, dovevano uscire all'aria aperta e utilizzare latrine a fossa. Queste consistevano in fosse scavate nel terreno, solitamente profonde diversi metri, su cui veniva posizionata una tavola con un foro al centro. È sconvolgente pensare che queste strutture, cruente nella loro semplicità, dovessero essere condivise da più persone e venissero utilizzate per anni. Si stima che una latrina a fossa potesse riempirsi completamente di rifiuti nel giro di cinque o sei anni, costringendo i poveri a scavare nuovamente e a spostarsi altrove quando la situazione diventava insostenibile.

Le condizioni igieniche precarie dei poveri avevano inevitabili conseguenze sulla salute. Malattie e epidemie erano all'ordine del giorno e, mentre i nobili potevano permettersi cure mediche più avanzate, i contadini spesso morivano giovani a causa di infezioni o malnutrizione, aggravate dalla mancanza di accesso a servizi igienici adeguati.

Questa disparità nelle condizioni di vita esemplifica le difficoltà quotidiane affrontate dai meno fortunati nel Medio Evo, un periodo in cui le strutture igieniche riflettevano non solo le norme dell'epoca, ma anche le ingiustizie sociali che perduravano. L’inefficienza e la mancanza di attenzione verso l'igiene pubblica hanno avuto effetti devastanti che risuonarono attraverso i secoli, sottolineando l'importanza di una sociologia del corpo e della salute, ancor più nelle società moderne.
I bagni pubblici romani rappresentano un’epoca in cui l'igiene e il benessere sociale erano considerati fondamentali. Questi luoghi, dotati di sofisticati sistemi di drenaggio e di riscaldamento, permettevano ai cittadini di ritrovarsi, socializzare e prendersi cura della propria igiene personale. Durante l'Impero Romano, i bagni non erano solo un luogo di pulizia, ma anche un centro culturale e ricreativo.
Tuttavia, con la caduta dell'Impero e l'inizio del medioevo, la situazione cambiò drasticamente. I costumi e le pratiche igieniche si deteriorarono notevolmente, e molte delle innovazioni romane vennero dimenticate. Molière, nel suo racconto del XVII secolo, illustra in modo vivido questa regressione. Passeggiando per Parigi, il protagonista viene colpito da un odore nauseante, causato dai vasi da notte svuotati dalle finestre. Questo episodio, squarcio pittoresco della vita parigina dell’epoca, mette in evidenza non solo la mancanza di basic hygiene, ma anche una sorta di indifferenza sociale verso il benessere degli altri.
La scena descritta sembra quasi preistorica, ma in realtà fa parte di una lunga storia di ignoranza igienica che ha attraversato secoli e culture. Anche oggi, in alcune parti del mondo, persiste una concezione di sanità simile a quella medievale. Ricordo che, quando ero bambino, nel cortile di casa avevamo una grossa fossa realizzata in mattone, dove si accumulavano i liquami. Era svuotata solo due o tre volte all’anno, grazie all’intervento di un canal-jet che portava via il contenuto.

Anche la vita rurale presentava le sue peculiarità. Mia nonna, che viveva in campagna, aveva una letamaia che serviva da deposito per il letame. Sopra di essa era sistemato un w.c. rudimentale, costruito con tavole di legno, il che non si discostava molto dalle pratiche medievali. Era sorprendente rendersi conto che, intorno agli anni '60, circa 50-60 anni fa, non tutte le case erano ancora collegate a un sistema di fognature adeguato, lasciando molti a dipendere da queste soluzioni primordiali.

Queste esperienze, lontane nel tempo ma non così distanti nella memoria, ci ricordano quanto sia importante l’evoluzione delle pratiche igieniche e come la storia sia fatta di continuità e discontinuità. La salute pubblica è un argomento complesso, e riflette la società in cui viviamo, i progressi tecnologici e la consapevolezza collettiva sul nostro benessere.

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