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CERCHIAMO DI FARE CHIAREZZA

  • 23/02/2023 16:23:03
  • In: News

Proprio questa mattina un lungo scambio di idee con un cliente in merito ad un prodotto da lui utilizzato per la sanificazione del suo locale.
Partiamo prima di tutto dal dire che questo esercizio è sottoposto alla normativa H.A.C.C.P. e tale normativa prevede:
- La pulizia o igienizzazione
- La sanificazione o disinfezione
Per la pulizia è chiaro a cosa si riferisca la normativa ma il problema è nato in merito alla sanificazione meglio nota come disinfezione.
Per legge e per normativa H.A.C.C.P. per sanificazione o disinfezione si intende una misura atta a ridurre tramite uccisione, inattivazione o allontanamento/diluizione, della maggior quantità di microrganismi quali, batteri, virus, funghi, protozoi al fine di controllare il rischio di infezione per persone o di contaminazione di oggetti o ambienti.
Tale azione per legge e per normativa H.A.C.C.P. può essere svolta esclusivamente utilizzando prodotti con certificazione del ministero della salute e quindi con prodotti muniti di Registrazione Ministero Sanita’ detti anche P.M.C. (Presidio Medico Chirurgico).
Per legge e per normativa H.A.C.C.P. quindi se utilizziamo un prodotto igienizzante che contiene in effetti un principio disinfettante ma privo di registrazione è come se non rispettassimo la direttiva e quindi passibili di verbale.
Ora come si vede dalle foto dell’etichetta il prodotto utilizzato contiene del benzalconio cloruro (noto principio disinfettante) ma non ha alcuna registrazione e quindi non è un P.M.C.
Il benzalconio clororo è altamente inquinante e dannoso per la fauna e la flora acquatica ma non c'è alcun simbolo di pericolo (forse perchè il contento è inferiore a quanto stabilito dalla legge)
Infatti se in concentrazione al di sopra di una certa percentuale dovrebbe riportare il simbolo di pericolo riportato di seguito.
 
Viene invece riportato giustamente un simbolo di pericolo generico

Inoltre per normativa H.A.C.C.P. qualsiasi prodotto che contenga principi potenzialmente pericolosi richiede obbligatoriamente un risciacquo ma l'etichetta invece dice il contrario.
Di seguito riportiamo l'etichetta.



Se analizziamo l’etichetta notiamo che il prodotto è identificato come igienizzante termine che può e genera confusione nel consumatore.
Abbiamo già parlato di questo problema in un altro articolo.
Anche negli spot televisivi si utilizza ormai il termine igienizzante che somiglia a disinfettante cosa tecnicamente falsa.
Come igienizzante si intende semplicemente un prodotto in grado di toglie lo sporco da una superficie, da un tessuto, ecc. ma che in realtà non ha un effetto sanificante o disinfettante riconosciuto.
Quindi qualsiasi prodotto detergente cioè in grado di rimuovere lo sporco è un igienizzante.
Ad esempio la candeggina non è un igienizzante in quanto non contenendo tensioattivi non è in grado di eliminare lo sporco ma è uno sbiancante ottico in quanto in grado di sbiancare lo sporco (che però rimane al suo posto).
Insomma una faccenda piuttosto complessa che merita un adeguato approfondimento.
Bisogna inoltre fare una piccola osservazione sull'etichetta che deve rimanere leggibile per tutto il tempo di utilizzo e non deteriorasi e quindi non in carta ma in plastica.
Per finire è necessario che tutti gli esercizi sottoposti a normativa H.A.C.C.P. devo inserire nel loro documento un dettagliato piano di pulizia che deve prevedere:
- tempi e modalità di interventi
- prodotti detergenti utilizzati con nome e con dosaggio previsto
- prodotti disinfettanti utilizzati ed eventuale dosaggio
Devono essere allegate al piano tutte le schede di sicurezza dei prodotti utilizzati aggiornate alla ultima versione.
Nell’esercizio non possono essere stoccati e tantomeno utilizzati prodotti non presenti nel piano di pulizia.
I detergenti ed i disinfettanti devono essere riposti in mobiletti dedicati e separati dagli alimenti anche se confezionati.


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